Personaggi viventi e non viventi: quando a parlare sono gli oggetti
Generalmente una storia è portata avanti dai personaggi che ne sono il motore “vivente”. La scrittura dei personaggi, quindi, riveste un valore di primo piano nella costruzione narrativa, probabilmente è il nucleo più importante della scrittura di una storia. Talvolta, infatti, esistono storie interamente costruite semplicemente nella descrizione di uno o due personaggi. A volte i personaggi non sono neppure… “viventi”. Un esempio tipico è Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway, dove la vicenda non è altro che l’espressione dei suoi unici protagonisti: il vecchio e il mare, appunto.
Molti grandi scrittori insegnano che i personaggi possono spesso non essere in carne e ossa, e addirittura degli oggetti, cose inanimate, comunque in grado di fare ruotare attorno a sé l’azione, la riflessione o il desiderio degli uomini. Ne La giara di Pirandello, l’oggetto mantiene la sua funzione quotidiana ma nel racconto appare come un personaggio a pieno titolo: osservato, apprezzato, quando si frantumadiviene la pietra di scandalo fra Don Lolò e Zi’ Dima Licasi. Una giara muta che riesce a rimanere al centro della scena…
Alle volte le abilità degli scrittori trasmutano l’oggetto dal loro ruolo quotidiano, sino a caratterizzarli in un modo surreale ma allo stesso tempo concreto: così Franz Kafka trasforma un secchio in una metafora della povertà: “Già il mio decollo sarà decisivo; e dunque mi metto a cavalcare sul secchio. Da cavaliere del secchio, la mano in alto sull’impugnatura, che è la briglia più semplice, scendo con difficoltà le curve della scala; quando però sono giù, il mio secchio allora sale splendido, splendido”. Questo è Il cavaliere del secchio.
Leggendo Gogol invece leggiamo di un tale Akàkij Akakièvi, ovvero un impiegato impacciato, oppresso, maltrattato e schernito da tutti gli altri del suo ufficio per un suo vecchio cappotto talmente consumato da assumere la forma logora di una “vestaglia”. Akàkij Akakièvi tenta un riscatto sociale e infatti comincia a risparmiare e mettere da parte il suo stipendio per acquistare un vestito nuovo che… però, non appena comprato, gli viene inesorabilmente rubato. Quasi impazzito, non riuscendo a ottenere giustizia dalle istituzioni, decide di farsela da sé trasformandosi in uno spettro che si muove per Pietroburgo derubando gli altri del loro soprabito.
Pur essendo solamente delle semplici “cose”, questi oggetti assumono un ruolo narrativo fondamentale, spesso più importante delle molte macchiette che girano per le pagine di un romanzo!