La costruzione di un personaggio multidimensionale e credibile è un elemento fondamentale per la nostra narrazione. Credibile, per quanto ci riguarda, significa però “umano”, psicologicamente accurato. Un personaggio particolarmente umano, in effetti, ha il pregio di attirare l’attenzione del lettore poiché lo spinge a conoscerlo meglio. A saperne di più. Pensiamo ai romanzi di Virginia Woolf, nei quali le vicende sono espresse dai moti interiori dei personaggi…
Dimensionare protagonisti e comprimari al punto giusto significa, pertanto, essere già a metà dell’opera. La trama e la storia che vogliamo raccontare potrebbe addirittura esprimersi attraverso la sola interazione di questi caratteri.
Il nostro personaggio emergerà dunque:
• Dai dialoghi che avrà con gli altri caratteri (ricordiamoci, per dirla come Roberto Bolaño,che ogni personaggio è un “reticolo di relazioni”)
• Dalle azioni che andrà a compiere
• Dal conflitto interno che dovrà sciogliere
Ma dipenderà molto da noi. Cosa possiamo fare inoltre per renderlo davvero credibile e memorabile? L’importante è evitare caratteri stereotipati. Due suggerimenti importantissimi:
1. Concediamogli la possibilità di compiere qualche incursione nel suo passato (il meccanismo detto “progressive disclosure” ci permette infatti di mostrare il background, la storia pregressa del nostro personaggio mediante flashback e anticipazioni).
2. Costruiamogli inoltre una psicologia sfaccettata, sforzandoci di delinearne, fra le pieghe del carattere, anche dei possibili difetti. Nessuno è perfetto! Anche il più grande eroe avrà dei difetti! Per fare questo dovremmo essere particolarmente bravi, per esempio, provando a stemperare le sue debolezze… affidandoci all’ironia.