Una tecnica per sbloccare il nostro flusso creativo
In una società spesso appiattita alla logica della prestazione, anche un atto libero come quello della scrittura sembra dovere cedere a questo criterio. Il talento di uno scrittore non è però sempre sufficiente per affrontare le sfide che il moderno mondo della comunicazione ci pone. Come è possibile allenarsi in modo specifico in una scrittura efficace senza perdere la sacra spontaneità che connatura il nostro mondo interiore?
Abbiamo spesso sentito parlare di “sindrome da pagina bianca” o di blocco dello scrittore. Nei nostri manuali di Scrittura Creativa abbiamo esaminato la questione sintentizzandola attraverso due percorsi classici di “guarigione”, entrambi imperniati sullo studio preliminare e la costruzione “scientifica” di una cornice efficace di contesto, una struttura. Nel web si parla invece di freewriting, una “tecnica di pre-scrittura specifica”. Che cos’è? È davvero utile? È vero che il blocco dello scrittore dipende spesso dal troppo raziocinio, da troppi impulsi negativi che ti portano a domandarti continuamente: “Questa parola non va bene”, “Questo verbo è sbagliato”, eccetera. Secondo la psicologia, infatti, il cervello razionale (quello che si sviluppa nell’emisfero sinistro della tua testa)procede attraverso disciplina e regole. È come un condor appollaiato che ti osserva dalla scrivania e a ogni parvenza di errore gracchia e stride.
Il cervello razionale è sempre presente: stai per iniziare una frase e lui inizia subito a correggerti, è un po’ come se ti dicesse “Attento: non quella parola, meglio l’altra”.Un insieme di frasi killer atte a boicottare ogni progetto sul nascere. Tu non hai bisogno però di utilizzare questa parte della tua intelligenza per scrivere! Ed è quello che la tecnica del freewiting fa: spegnendo questa parte del cervello giudicante, per “sbloccare” il nostro flusso creativo.